Buongiorno ho il seguente quesito oncologico:
Cara Francesca...
Grazie per la domanda secca, che credo sia di particolare interesse per molti lettori.
La mia risposta, altrettanto secca e diretta, è: NO. NON E’ VERO.
Ma ti spiegherò ora le ragioni di questa risposta.
Da molti anni, gli oncologi si son posti il quesito che compare nel titolo di questo articolo: “Esiste una combinazione di farmaci chemioterapici superiore all’altra, tale per cui la stessa possa essere considerata ‘gold standard’, ovvero la chemioterapia migliore da offrire in prima battuta al paziente?…”. In effetti, per tradizione (leggi abitudine di vecchia data) ed anche per interessi economici nazionali, gli oncologi americani usavano ed usano più spesso la combinazione Cisplatino (e soprattutto Carboplatino) + Taxolo (il Taxolo è di scoperta e produzione strettamente statunitense), i Francesi usano Cisplatino + Vinorelbina (la loro molecola), gli altri quello che preferivano. In Italia si è usato per anni proprio la combinazione Cisplatino + Gemcitabina, soppiantata poi da quella molto simile, ma più recente: Cisplatino + Alimta. In mancanza di trial clinici ampi, ben fatti, e delle relative metanalisi, le società medico scientifiche internazionali finirono per accettare la situazione di fatto e dichiararono nelle loro linee guida:
“La chemioterapia di prima linea del cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) va fatta, nei pazienti che possono sopportarla, con una doppietta di farmaci di cui uno deve essere un derivato del platino (Cisplatino/Carboplatino)“.
Recentemente ALCASE ha rinnovato la traduzione in Italiano di tutte le principali Linee Guida Internazionali sul trattamento del NSCLC e tu stessa potrai verificare che questa frase viene riportata identica, ad esempio, nelle linee guida dell’ESMO (European Society of Clinical Oncology).
Cordialmente,
Gianfranco Buccheri
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