L'aumento della quantità di sangue in un espettorato occasionalmente emoftoico non è di per sé un segno prognostico negativo E' però un segnale di pericolo per il quale è consigliabile rivolgersi ad uno specialista
Lo pneumologo risponde
a cura del dott. Gianfranco Buccheri

dott. Gianfranco Buccheri
LO PNEUMOLOGO RISPONDE
è una rubrica di supporto di ALCASE Italia,
a cura del dott. Gianfranco Buccheri, Direttore Medico di ALCASE Italia.
Oltre che in Oncologia Medica, il Dr. Buccheri è specialista in Tisiologia e Malattie dell’Apparato Respiratorio (Pneumologia) ed in Fisiopatologia e Fisiochinesiterapia Respiratoria. Due specialità di pneumologia, con cui ha esordito agli inizi della sua carriera ospedaliera.
Per lunghi anni, il Dr. Buccheri è stato affiliato a molte società medico scientifiche, fra cui sono diverse quelle di pneumologia: la Società Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO), l’ European Respiratory Society (ERS), l’American College of Chest Physician e l’American Thoracic Society (ATS).
A partire dal 1984, ha pubblicato oltre 300 fra studi originali, articoli di revisione della letteratura, capitoli di monografie, e abstract di comunicazioni in meeting internazionali. Tale produzione scientifica riguarda soprattutto la diagnosi, la stadiazione e la terapia del cancro del polmone. Per quanto attiene la pneumologia, il Dr. Buccheri é stato referee (giudice) per le seguenti riviste medico-scientifiche: Monaldi Archives of Chest Diseases, Thorax, European Respiratory Journal, European Respiratory Review.
In questa rubrica di Pneumologia, il Dr. Buccheri si occuperà principalmente di rispondere ai problemi diagnostici che il cancro del polmone pone al pneumologo e, dunque, diagnosi (anche precoce), stadiazione e rivalutazione post-trattamento del cancro al polmone. A ciò si aggiungeranno tutti i temi inerenti la prevenzione primaria e la prevenzione secondaria (SCREENING!).
Come per tutte le altre rubriche del gruppo “GLI ESPERTI RISPONDONO“, anche questa è libera: chiunque, anche chi non è socio di ALCASE, può accedervi. E, come per tutte le altre, una cosa deve essere chiara: essa non sostituisce il lavoro del proprio medico, né può farlo: può solo essere d’aiuto ad ottenere tutta l’informazione cui si ha diritto e che, non sempre, viene data. In qualche caso può fornire elementi aggiuntivi per meglio comprendere le proprie opzioni diagnostiche e fare, insieme col proprio curante, scelte consapevoli.


Linee guida per la diagnosi precoce del cancro al polmone. Esistono?…
No. Purtroppo non esistono linee guida diagnostiche, come esistono linee guida per i trattamenti. E comunque tali linee guida diagnostiche, quando si trovano, sono delle semplici "flow-chart" proposte da singoli studiosi e non universalmente accettate. Forse perché...

Possono le protesi mammarie indurre lo sviluppo di un cancro al polmone?
La mia prima risposta al suo primo quesito (le protesi mammarie aumentano il rischio di sviluppare un cancro del polmone?) sarebbe no. No, non mi è mai capitato, infatti, di leggere report su questo argomento nella letteratura scientifica, che pure consulto quotidianamente...

Octreoscan per i carcinomi neuroendocrini a piccole cellule: sì?..no?…
Poiché ricevo molte mail di persone trattate per un tumore neuroendocrino esclusivamente con chemioterapia e senza alcuna risposta terapeutica, mi preme sottolineare che vi altre possibilità terapeutiche....

“Diffusion Weighted Whole Body” RMN
La Diffusion Whole-Body è una tecnica innovativa di risonanza magnetica che consente di studiare l’intero corpo senza radiazioni ionizzanti e senza mezzo di contrasto.

Uso della mascherina chirurgica: nessun effetto collaterale o controindicazioni?
E vengo alla sua domanda, che io ho riassunto nell'interrogativo: "è del tutto innocua la mascherina per chi la utilizza?...".
La mia risposta è NO, e pertanto, anche nella mia vita privata, cerco di usarla il meno possibile, e soltanto quando c'è un chiaro obbligo di legge. Perché?... Perché la mascherina provoca:

Chirurgia radicale del tumore, alla diagnosi o post-chemioterapia cito-riduttiva. Stessa prognosi?
Il problema principale però è quello messo in evidenza dal titolo di questo post, il cui senso è “a parità di stadio patologico, l’asportazione radicale di un tumore parzialmente regredito dopo chemioterapia neo-adiuvante possiede la stessa radicalità chirurgica di quella effettuata subito dopo la diagnosi e la conferma clinica di operabilità?...”. La risposta è NO.

Nodulo polmonare con dimensioni ai limiti della conferma patologica
il nodulo è sospetto per un tumore primitivo del polmone e le sue dimensioni sono ai limiti delle possibilità di conferma patologica.
Il primo consiglio è quello rivolgersi ad un ottimo centro di pneumologia interventista