Gentile Dott. Buccheri buongiorno,
grazie per tutto quello che lei e tutti coloro che collaborano con Alcase fate.
Sono la figlia di un paziente con carcinoma squamocellulare che attualmente si sta sottoponendo a terapia neoadiuvante con cisplatino e gemcitabina (3 cicli) per ridurre un linfonodo ilare e consentire un intervento di lobectomia e non una pneumectomia e per via di captazioni nel Barety rilevate alla PET.
Le mie domande sono:
-i linfonodi paracentimetrici che captano alla pet sono sicuramente metastasi o possono essere reattivi?
-il tipo di chemioterapia è efficace su questo istotipo e sui linfonodi infiltrati?
-perché nonostante la chemioterapia e l’intervento si verificano spesso recidive, da cosa può dipendere?
-l’immunoterapia post intervento può essere efficace nel prevenire le recidive?
Scusi le tante domande, ma siete una vera ancora di salvezza.
Grazie tante.
Alessandra
Cara Alessandra...
ti ringrazio, innanzitutto, per la parole di fiducia e di stima nei confronti di ALCASE. Non ti nascondo che la cosa mi fa molto piacere e mi stimola a continuare nel mio impegno ….
Mi poni molte domande, oltre a quella con cui ho deciso di titolare questa nuova area di discussione: “La causa delle recidive, in generale e post-chirurgiche in particolare“. Proverò a rispondere brevemente a tutte, soffermandomi di più sulla principale:
-i linfonodi paracentimetrici che captano alla pet sono sicuramente metastasi o possono essere reattivi? Dipende dalla intensità della captazione (più alto è il SUV, più alta è la probabilità che siano effettivamente malati);
–il tipo di chemioterapia è efficace su questo istotipo e sui linfonodi infiltrati? Si, come per tutti gli altri istotipi non a piccole cellule;
–l’immunoterapia post intervento può essere efficace nel prevenire le recidive? Molto probabilmente sì, ma non sono ancora usciti lavori scientifici a conferma dell’ipotesi;
-perché nonostante la chemioterapia e l’intervento si verificano spesso recidive, da cosa può dipendere? L’intervento chirurgico di asportazione del tumore (ma anche la radioterapia stereotassica su piccole e ben definite lesioni), anche quando radicali, eliminano la massa tumorale macroscopicamente apprezzabile, ma non possono garantire la completa eliminazione di tutte le cellule neoplastiche. Tali cellule possono ancora annidarsi nella stessa area trattata, provocando una recidiva locale, o a distanza per metastatizzazione linfo-ematica. Tale metastatizzazione non è apprezzabile macroscopicamente al momento dell’intervento terapeutico, ma può crescere nelle settimane e nei mesi successivi provocando una recidiva a distanza. L’aggiunta della chemioterapia (sia essa pre- che post-chirurgica) non sempre riesce da sola ad uccidere tutte le cellule maligne sopravvissute all’intervento (o alla radioterapia stereotassica) e, quando funziona, è perché è stata aiutata dalla normale reazione immunitaria del paziente.
Un’altra ragione per la quale l’immunoterapia dovrebbe funzionare, anch’essa….
Spero di esser stato sufficientemente chiaro.
….
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