Tra i pazienti con NSCLC resecato ALK-positivo di stadio IB, II o IIIA, l’uso di alectinib come adiuvante ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da malattia rispetto alla chemioterapia a base di platino. Sono questi i risultati preliminari più significativi di un ampio studio internazionale di fase III.
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Dimostrata una scarsa correlazione fra “endpoints” negli studi sul NSCLC metastatico in immunoterapia
L’analisi sopra descritta indica che, almeno per le sperimentazioni con ICIs nel NSCLC metastatico, la risposta globale e la sopravvivenza libera da progressione non possono essere considerati endpoints inequivocabilmente significativi e sostitutivi della sopravvivenza globale.
Repotrectinib
I dati fino ad ora riportati dallo studio TRIDENT-1 mettono in evidenza l’efficacia e la sicurezza del
repotrectinib non solo in pazienti naïve da trattamento o in pazienti pretrattati, ma anche in pazienti
con mutazione di resistenza G2032R. Aspettiamo con interesse i prossimi dati intermedi e soprattutto i dati
conclusivi di questa sperimentazione previsti per la primavera del 2028.
Radioterapia stereotassica in caso di oligoprogressione
Qui discusso un piccolo studio (parliamo di appena 28 casi di tumore al polmone) con una popolazione di studio disomogenea (lo standard di cura del NSCLC avanzato include necessariamente una notevole varietà di approcci "standard") e ..., dall'altra parte, una altissima significatività statistica (e clinica) dei risultati, che premiano -senza mezzi termini- l'aggiunta della radioterapia stereotassica total body (SBRT) in caso di progressione (limitata a non più di 5 sedi metastatiche), dopo un trattamento "standard"...
DIVARASIB: un nuovo farmaco per la mutazione KRAS G12C
L’identificazione di molecole in grado di legarsi selettivamente ed irreversibilmente alla zona di mutazione di KRAS G12C così da bloccarla nel suo stato inattivo rappresenta una nuova frontiera per lo sviluppo di trattamenti mirati nei casi di tumori con tale mutazione. Negli ultimi anni sono stati approvati, seppur in via condizionale in attesa di ulteriori dati clinici sull’efficacia, due molecole di questo tipo: l'Adagrasib ed il Sotorasib. ...Ora si aggiunge a questi farmaci, il Divarasib.
Durvalumab peri-operatorio
L’utilizzo dell’immunoterapia peri-operatoria per il tumore polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta una strategia valutata in diversi studi e da noi presentata in varie pillole. Questo recente articolo, appena pubblicato sull'autorevole New Engl J Med (2023; 389:1672-1684), descrive i risultati del Durvalumab in tale ambito, al “primo controllo” programmato per questo studio di fase III internazionale.
Tarlatamab: aprirà un nuova via al trattamento del microcitoma (SCLC) esteso?
I pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) metastatico hanno opzioni di cura molto limitate, con pochi farmaci disponibili, soprattutto dopo aver già completato la chemioterapia e l’immunoterapia di prima linea. Finalmente, in questo studio multi-istituzionale mondiale, si dimostra l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale, il tarlatamab, che potrebbe divenire un nuovo approccio terapeutico per il SCLC.
Cambiare il paradigma?…
Conclusioni dello studio LUNAR: "La terapia con TTFields, in aggiunta al trattamento standard, ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale nel carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico in progressione dopo chemioterapia a base di platino senza esacerbare la tossicità sistemica. [...]"
Confermata l’efficacia terapeutica del cemiplimab
Conclusioni dello studio EMPOWER-Lung 1: "Al follow-up a 35 mesi, il beneficio di cemiplimab in termini di sopravvivenza per pazienti in con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato è stato simile al beneficio dopo un anno di terapia, confermandone l'uso come monoterapia di prima linea per questa popolazione. L'aggiunta della chemioterapia a cemiplimab durante la progressione potrebbe fornire un nuovo trattamento di seconda linea per i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato.
Uno sguardo a come la proteina P53 potrebbe svolgere la sua funzione di oncosoppressore
Un gruppo di medici ricercatori del Texas ha voluto verificare se l’immunoterapia associata alla radioterapia ablativa sterotassica fosse in grado di ridurre la frequenza delle recidive anche nei casi di NSCLC in stadio iniziale. E la risposta del loro trial è stata: sì!
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