La combinazione di osimertinib + savolitinib ha un profilo rischio-beneficio accettabile e sembra avere un'attività antitumorale nei pazienti con NSCLC avanzato, amplificato con MET, positivo alla mutazione dell'EGFR, che avevano una progressione della malattia dopo un precedente TKI dell'EGFR. Questa combinazione potrebbe essere una potenziale opzione di trattamento per i pazienti con resistenza ai TKI di EGFR guidata da MET.
Un ampio studio internazionale di fase II dà una chiara risposta: il Tepotinib, in pazienti con una particolare mutazione MET, la cosiddetta "skipping mutation" del gene MET esone 14, dà una percentuale di risposte obiettive che, anche quando valutate da esperti estranei -e perciò indipendenti dal team di ricerca-, si aggira intorno al 50%.