Viassone Giuseppe

Viassone Giuseppe

Credere nelle cure

ima-viassoneAlla fine del 2000 cominciai a non sentirmi bene. Ero sempre stanco e mi mancava il fiato; perdevo peso pur mangiando normalmente. Il mio medico di famiglia pensò subito a problemi cardiaci e così cominciai a fare degli esami che durarono da Gennaio 2001 a Marzo 2001. Durante una di queste visite, il cardiologo scoprì che non avevo alcun tipo di disturbo a livello cardiaco e mi disse di fare una TAC ed i raggi. Poi mi recai al DH Pneumologico dell’Ospedale “Carle” dove mi prescrissero una broncoscopia. Dai risultati di tutti questi accertamenti, i medici scoprirono che la diagnosi era ben diversa da quella che si pensava inizialmente: avevo un tumore al polmone con un diametro di 10 cm: inoperabile. I medici decisero quindi di sottopormi a chemioterapia. Dopo tre cicli, il tumore diminuì di due terzi e quindi i medici decisero di operarmi. Durante l’intervento chirurgico ebbi dei problemi a livello respiratorio e rimasi in rianimazione per quattro giorni, ma alla fine superai anche questo problema.

La mia reazione alla scoperta della malattia fu positiva ed ottimista. Avevo voglia di guarire e non ho mai pensato di non farcela. Cominciai a fumare all’età di sedici anni e smisi solo quando mi operarono. Purtroppo, dovetti abbandonare le attività che svolgevo prima di ammalarmi, perché il mio fisico non mi consentiva più di fare grandi sforzi, ma per fortuna mia moglie, con l’aiuto di vicini di casa ed amici, riuscì a portare avanti i lavori agricoli. Devo dire che nel momento del bisogno, tutti mi furono molto vicini e mi dimostrarono il loro affetto, ancora più di quanto non facessero prima.

Devo ringraziare tutti i medici e gli infermieri dell’Ospedale “S. Croce e Carle” che mi sono stati vicini, in particolare il dr. Buccheri ed il dr. Ferrigno del Day Hospital di Pneumologia.

Ad una persona a rischio di tumore del polmone non mi sento di dire di smettere di fumare, perché questa è una scelta personale che ognuno deve fare per sé. Mi sento però di dire che non bisogna avere paura di consultare un medico e di farsi curare. Bisogna essere ottimisti, non abbattersi mai e, soprattutto, avere voglia di guarire.

 

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