De Feo da Nola – “Se la montagna non va a Maometto…. “
Nell’ottobre del 1999 ebbi, per la prima volta, un episodio di incontinenza urinaria a seguito della quale mi rivolsi al mio medico di base che mi prescrisse una risonanza cerebrale. La risonanza evidenziò una lesione sospetta.
Mi rivolsi immediatamente al centro di neurochirurgia del Policlinico di Napoli, dove mi prescrissero un farmaco a base di cortisone che diede buoni risultati ma il primario che mi aveva in cura mi sconsigliò un operazione che, a pare suo, sarebbe stata troppo rischiosa. Dopo essermi informato scoprii che a Verona c’era un ottimo centro di neurochirurgia e lì mi dissero che l’intervento si poteva fare.
Sentii dire che anche a Lubiana, in Slovenia, erano molto preparati nel campo della neurochirurgia, così mi feci visitare anche lì. Come a Verona, mi dissero che potevo essere operato. L’intervento fu effettuato in Italia, da un medico dell’ospedale di Lubiana.
La diagnosi che mi fu riferita era: “Astrocitoma di natura prevalentemente benigna”.
I medici d’accordo con la mia famiglia, non mi fecero sapere che si trattava di una metastasi di un tumore polmonare e mi convinsero a sottopormi a chemioterapia e radioterapia “per precauzione”. Ricordo che finii le sedute il 31 maggio 2000 e lo stesso giorno mi dissero che dovevano asportarmi un nodulo polmonare all’apice destro. Subii l’intervento al polmone pochi giorni dopo e da allora ogni sei mesi mi sottopongo ad un controllo. Da quando ho scoperto il sito di ALCASE, su internet, gli esami li faccio qui.
La mia famiglia ed i medici che mi ebbero in cura non mi rivelarono la gravità della mia malattia, perché essendo io molto apprensivo, temevano di peggiorare la situazione. Mi dissero la verità solo quando la situazione era migliorata. Sono un’ex fumatore, per molti anni ho fumato circa cinquanta sigarette al giorno, ho smesso soltanto quando ho subito il primo intervento.
Dopo questa esperienza la mia vita non è molto cambiata, nel senso che faccio le stesse cose che facevo prima – tranne fumare, naturalmente! – ma mi sono “incattivito” un po’, sono molto più determinato e fatalista e dopo quarant’anni di servizio sono – finalmente! – andato in pensione. Durante tutto quel periodo la mia famiglia mi è stata molto vicina ed è molto importante questo, ti dà la forza di lottare e di andare avanti. Le mie figlie si sono documentate sulla mia malattia e hanno cercato i migliori medici.
Ora penso al mio futuro con serenità ma faccio regolarmente i controlli che mi hanno consigliato. A tutte le persone che fumano ed in particolare ai giovani dico: smettetela subito!!!
Il commento del dott. Buccheri
Non tutti hanno la fortuna di avere sotto casa i migliori medici ed i migliori ospedali.. Ma tutti hanno il diritto di ricercarli, ovunque essi siano, e di affidare la propria vita solo a chi dà loro piena fiducia. Una situazione assai complicata quella del sig. DG alla diagnosi (si trattava di un tumore polmonare già al quarto stadio con metastasi al cervello…). Si poteva sperare di risolvere positivamente il caso solo a patto di lavorare bene, con grande professionalità. Ed il sig. DG andò ricercando chi poteva farlo. Ed ebbe ragione. Ed oggi continua ad attraversare mezza Italia, due volte all’anno, per sentirsi dire che tutto continua ad andare bene… ad andare nel modo migliore…