L’immunoterapia aumenta anche l’efficacia della radioterapia stereotassica

L’immunoterapia aumenta anche l’efficacia della radioterapia stereotassica

Si continuano a cercare nuovi approcci terapeutici per superare i limiti della radioterapia ablativa
stereotassica (SABR), che è efficace nell’eradicazione dei tumori polmonari non a
piccole cellule (NSCLC) in stadio iniziale, ma non è in grado di controllarne efficacemente la successiva evoluzione per la  comparsa di recidive sia regionali che a distanza.

Per contro è noto che l’immunoterapia, che fa seguito della chemioterapia, riduce le recidive in pazienti con NSCLC in stadio avanzato.  E’ pero’ ancora controversa l’efficacia dell’immunoterapia negli stadi iniziali dei tumori.

Un gruppo di medici ricercatori del Texas ha voluto verificare se l’immunoterapia associata alla SABR è in grado di ridurre la frequenza delle recidive anche nei casi di NSCLC in stadio iniziale.

Come al solito, segue uno screenshot dell’abstract originale con link all’articolo, la nostra traduzione in italiano dello studio ed il nostro commento.

Radioterapia stereotassica ablativa con o senza immunoterapia: studio di fase II

Radioterapia ablativa stereotassica con o senza immunoterapia per il carcinoma
polmonare non a piccole cellule in stadio iniziale o con recidiva parenchimale isolata e linfonodi loco-regionali indenni: uno studio di fase 2 in aperto, randomizzato

RIASSUNTO:

PREMESSA

La radioterapia ablativa stereotassica (SABR) è il trattamento standard per il carcinoma polmonare
non a piccole cellule (NSCLC) in stadio iniziale non operabile, dal punto di vista medico, ma le
recidive regionali o distali, od entrambe, sono comuni. L’immunoterapia riduce le recidive e
migliora la sopravvivenza nelle persone con NSCLC in stadio III dopo chemio-radioterapia, ma la
sua utilità nei casi in stadio I e II non è chiara. Abbiamo quindi condotto uno studio randomizzato di fase 2 con SABR da sola o con immunoterapia (I-SABR) in pazienti con NSCLC in
stadio iniziale.

METODI

Abbiamo condotto uno studio in aperto, randomizzato, di fase 2 confrontando SABR con I-SABR,
in tre diversi ospedali in Texas, USA. Nello studio sono state incluse persone di età pari o
superiore a 18 anni con NSCLC in stadio IA-IB (dimensione del tumore ≤4 cm, N0M0), stadio IIA (dimensione del tumore ≤5 cm, N0M0) o stadio IIB (dimensione del tumore >5 cm e ≤7 cm, N0M0) o che avessero una recidiva parenchimale isolata (dimensione del tumore ≤7 cm), dopo trattamento radicale di prima linea. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale (rapporto 1:1; utilizzando il metodo di Pocock & Simon) a ricevere SABR con o senza quattro cicli di
nivolumab (480 mg, una volta ogni 4 settimane, con la prima dose lo stesso giorno o entro le 36 ore
successive la prima sessione di SABR).  Lo studio è stato condotto in aperto (senza mascheramento del trattamento. L’endpoint primario era la sopravvivenza a 4 anni libera da eventi (recidiva locale,
regionale o distante; secondo carcinoma polmonare primario o decesso).  L’analisi statistica dei
dati è stata condotta sia per “intention to treat” (vengono inclusi nell’analisi statistica i dati di tutti
i soggetti arruolati allo studio -ndt) che per protocollo (vengono inclusi nell’analisi statistica soltanto i dati dei soggetti che hanno concluso la sperimentazione in modo perfettamente conforme al protocollo -ndt). Questo studio è registrato in ClinicalTrials.gov (NCT03110978) ed è chiuso all’arruolamento.

RISULTATI

Dal 30 giugno 2017 al 22 marzo 2022, 156 partecipanti sono stati assegnati in modo casuale e 141
partecipanti hanno ricevuto la terapia assegnata. Al follow-up a 33 mesi di mediana, I-SABR ha
migliorato significativamente la sopravvivenza libera da eventi a 4 anni dal 53% (IC al 95%: 42-67%) con SABR al 77% (66-91%); popolazione “per protocollo”, rapporto di rischio (hazard ratio) [HR] 0,38; 95% CI 0,19–0,75; p=0,0056; popolazione “intention to treat”, HR 0,42; 95% CI 0,22–0,80; p=0,0080). Non ci sono stati eventi avversi di grado 3 o superiore associati a SABR. Nel gruppo I-SABR, dieci partecipanti (15%) hanno avuto eventi avversi immunologici di grado 3 correlati a nivolumab; nessuno aveva polmonite di grado 3 o tossicità di grado 4 o superiore.

CONCLUSIONI

Rispetto alla sola SABR, l’I-SABR ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da
eventi a 4 anni, nelle persone con NSCLC in fase iniziale naive al trattamento o con recidiva parenchimale polmonare e negatività dei linfonodi loco-regionali, al costo di tossicità tollerabile. L’I-SABR potrebbe essere un’opzione terapeutica per questi pazienti, ma è necessaria un’ulteriore conferma derivante da una serie di studi di fase 3 attualmente in corso.

FINANZIAMENTI

Bristol-Myers Squibb e MD Anderson Cancer Center Alliance, National Cancer Institute presso il National Institutes of Health attraverso il Cancer Center Core Support Grant e Clinical and Translational Science Award to The University of Texas MD Anderson Cancer Center.


NOSTRO COMMENTO:

Come evidenziato in “pillole” pubblicate precedentemente, l’immunoterapia si dimostra ancora una
volta un promettente ausilio ad altri approcci terapeutici, per una strategia di trattamento “a tutto
tondo”.

I risultati di questo studio indicano che l’immunoterapia associata a SABR migliora
significativamente l’efficacia di questo trattamento, almeno per quanto riguarda la sopravvivenza libera da malattia (qui viene utilizzata l’accezione più ampia di “libera da eventi”). Viene tuttavia riconfermato un certo grado di tossicità dell’immunoterapia, che evidentemente necessita ancora di essere migliorata sotto questo aspetto.

L’approccio suggerito in questo studio sembra comunque molto promettente e sarà certamente
molto interessante vedere i dati degli studi di fase III ancora in corso, per avere una conferma definitiva della sua efficacia.  Anche in questo ambito!…

Cristina Morelli

Anna Muroni

Cristina Morelli

direttore medico

Gianfranco Buccheri

 

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