Un nuovo studio ha dimostrato che, in pazienti con NSCLC operabile in stadio iniziale, l'uso di pembrolizumab prima e dopo l'intervento chirurgico di resezione per un cancro al polmone è in grado di ridurre del 42% il rischio di recidiva, progressione o morte rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante e chirurgia.
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Una nuova opzione di terapia adiuvante post-chirurgica: l’immunoterapia con Pembrolizumab. Risultati dello studio PEARLS/KEYNOTE-091
Pembrolizumab ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da malattia rispetto al placebo e non è stato associato a nuovi effetti collaterali, nel NSCLC in stadio IB-IIIA completamente resecato, a prescindere dai livelli di PD-L1.
Reazioni avverse da Pembrolizumab
Il Pembrolizumab come gli altri medicinali nella sua categoria (inibitori dei check points), può provocare reazioni avverse proprio a causa dell'attivazione immunitaria e dell'infiammazione indotta da questi farmaci che possono colpire quasi tutti gli organi, in particolare il sistema muscolo-scheletrico.
Pembrolizumab: risultati dello studio internazionale (KEYNOTE-010)
ALCASE ha recentemente pubblicato un articolo su Pembrolizumab, in occasione dell’uscita di un importante lavoro internazionale pubblicato la scorsa primavera sul New Engl J Med. Lo studio dimostrava inequivocabilmente l’efficacia terapeutica nel NSCLC Rimandiamo a quell’articolo per un inquadramento sull’immunoterapia oncologica, sui nuovi farmaci anti PD1 e, specificamente, sul Pembrolizumab. Lo scorso dicembre è uscito un...
Pembrolizumab, anti-PD1, nasce una nuova stella
La immunoterapia del cancro (e del cancro al polmone, in particolare) è un approccio terapeutico che, almeno inizialmente, ha suscitato più speranze che risultati concreti. Alla fine del secolo scorso appartengono i primi vani tentativi di potenziare le difese immunitarie in maniera aspecifica utilizzando -senza alcun successo- un vaccino antiturbecolare… Successivamente, i vaccini divengono più...
Tarlatamab: aprirà un nuova via al trattamento del microcitoma (SCLC) esteso?
I pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) metastatico hanno opzioni di cura molto limitate, con pochi farmaci disponibili, soprattutto dopo aver già completato la chemioterapia e l’immunoterapia di prima linea. Finalmente, in questo studio multi-istituzionale mondiale, si dimostra l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale, il tarlatamab, che potrebbe divenire un nuovo approccio terapeutico per il SCLC.
Cambiare il paradigma?…
Conclusioni dello studio LUNAR: "La terapia con TTFields, in aggiunta al trattamento standard, ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale nel carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico in progressione dopo chemioterapia a base di platino senza esacerbare la tossicità sistemica. [...]"