Tosse persistente: che fare?…

Tosse persistente: che fare?…

Buonasera Dr. Buccheri,
Le faccio i miei più sentiti complimenti per il sito, che è uno strumento molto valido per togliere parecchi dubbi ai pazienti ammalati di cancro al polmone e anche per le Sue risposte sempre molto chiare ed esaustive.
Mio papà ha 72 anni e da maggio 2019 presentava tosse secca e stizzosa, curata per ben due volte con antibiotici e la terza volta ritenuta da reflusso. Purtroppo la prima radiografia è stata fatta a fine novembre 2019, dopo mia grande insistenza col medico di base, e a febbraio dopo aver eseguito broncoscopia, tac, agobiopsia, pet e tac encefalo siamo arrivati all’ardua sentenza di adenocarcinoma stadio IIIb. “Fortunatamente” l’unico sintomo che presenta mio papà al momento è tosse secca e stizzosa, che con la prima seduta di chemioterapia a base di cisplatino e vinorelbina effettuata il 6 aprile c.a. (ne dovrà effettuare ancora 2 della durata di 6 ore e 3 della durata di un’ora e mezza) era scomparsa per i primi due giorni per la mia felicità, ma il terzo giorno si è ripresentata impedendogli a volte anche di parlare. L’oncologo il giorno della prima chemio gli ha prescritto 2 – 3 fiale di oramorph 10 mg./5 ml., ma non esiste null’altro che possa se non eliminarla, quanto meno farla calmare?
RingraziandoLa anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarmi, Le auguro un buon lavoro.
Cordiali saluti.

Cristina

Cara Cristina ...

non entro (né posso farlo) nel caso particolare del tuo papà: non conosco a fondo la sua problematica clinica, non posso visitarlo né interrogarlo, né valutare con attenzione tutta la sua documentazione clinica.  Inoltre, non è questo lo scopo della rubrica “INTERROGARE L’ESPERTO” (della quale ti invito a leggere la pagina di prefazione).

Tuttavia, pubblico il tuo quesito che mi dà lo spunto di rispondere ad una questione di interesse generale e di cui non ho discusso fin qui.

Dunque: Che fare in caso di comparsa di una tosse persistente, più o meno intensa, più o meno grassa e produttiva, magari associata a febbricola, in una persona con un tumore al polmone noto?…

Verrebbe da dire: “Andare dal medico!“…

Ed, in effetti, banalizzando, questa è la mia risposta…

Mi spiego.  La tosse è un sintomo possibile in TUTTE LE AFFEZIONI RESPIRATORIE, cancro del polmone incluso.  In una nostra casistica di qualche anno fa, la tosse era presente -alla diagnosi di cancro del polmone- nel 17% dei casi (Lung cancer: clinical presentation and specialist referral time), ma nel prosieguo della malattia essa può interessare la quasi totalità degli ammalati.

Le cause della tosse provocata (direttamente o indirettamente) da un cancro del polmone sono molteplici.  Li elenco qui di seguito:

  1. infiltrazione neoplastica della mucosa bronchiale in una zona fortemente tussigena (come sono i grossi bronchi e la trachea), o della pleura (sia in presenza che in assenza di un versamento pleurico);
  2.  compressione estrinseca (ovvero dall’esterno) sulla mucosa e suo stiramento da parte di masse tumorali, fra cui i linfonodi peri-bronchiali ed ilari invasi dal tumore;
  3. presenza di super-infezione batterica dovuta, di solito, all’ostacolata emissione del catarro che tende a ristagnare e ad infettarsi a valle dell’ostruzione (tecnicamente polmonite post-ostruttiva);
  4. a volte, ma non di rado, le stesse terapie oncologiche (soprattutto i nuovi farmaci a bersaglio molecolare e gli immunoterapici) possono causare tosse.

Il trattamento prevede in primis di correggere la causa della tosse. Un classico esempio di ciò è la tosse dovuta a quanto su descritto ai punti 1 e 2.  In tal caso, può essere risolutivo effettuare per via endoscopia una disostruzione del lume bronchiale e applicare uno “stent”  (in italiano,  una protesi) intra-bronchiale.  Una eventuale super-infezione batterica deve essere esclusa non soltanto clinicamente, ma anche con gli opportuni mezzi diagnostici (ad es. mediante una broncoscopia con cui si effettuino prelievi di materiale da sottoporre ad esame microbiologico), ed infine esclusa ogni correlazione della tosse con il trattamento oncologico in corso.

Solo dopo aver escluso ogni causa trattabile di tosse, si potrà procedere ad un trattamento puramente sintomatico, come quello messo già in atto dal tuo oncologo.

In conclusione, vorrei dare a te (e a tutte le persone che possono identificare se stesse o un loro caro nella situazione di tuo papà) un consiglio pratico:

Se la tosse è secca, intesa e persistente (ma anche qualora sia grassa, associata a catarro muco-purulento e febbricola), se il vostro oncologo esclude la terapia in atto come causa della tosse, prima di accettare la pura e semplice prescrizione di farmaci sedativi, fate in modo di ottenere, ANCHE, il parere di un PNEUMOLOGO:  il professionista più qualificato per riconoscere e risolvere  la maggior parte dei problemi su elencati (punti 1-3).    

Spero di essere stato utile.

Cordiali saluti,.

direttore medico
Gianfranco Buccheri

 

 

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Att.: NON SI DANNO RISPOSTE SU CASI CLINICI INDIVIDUALI, ma su questioni di interesse generale riguardanti esclusivamente il cancro del polmone

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