Gentile Dottoressa,
mi rivolgo a lei perché ho bisogno di interpretare correttamente alcune informazioni sulla prescrittibilità in SSN di farmaci immunoterapici per la mia mamma, paziente con adenocardinoma polmonare (ALK neg, PD-L1 > 50%, EGFR neg, ROS1 neg, MET ex14 skipping, NGS: KRAS G12C).
La paziente è stata trattata con sei cicli di cisplatino e vinorelbina (appena terminati), ma l’ultima TAC ha rilevato la comparsa di nuove focalità nel restante parenchima polmonare, da ambo i lati senza versamento pleurico né pericardico.
La mia domanda è la seguente: in questa fase della malattia ci sono farmaci immunoterapici che possono essere prescritti tramite SSN per il suo caso?
Siamo stati esclusi già due volte da queste linee di trattamento, la prima volta prima di iniziare la chemio per fallimento del trattamento in prima linea per stadiazione non coerente (tumore non metastatico), la seconda dopo i primi due cicli di chemio per valutazione radioterapica negativa (la paziente è stata sottoposta a RT stereotassica nel 2018 in altra area del polmone; la RT dopo i primi due cicli di chemio pare avrebbe permesso accesso a successiva immunoterapia).
La ringrazio per un consiglio.
Cordialmente,
Sara
Gentile Sara...
poiché´sua madre ha un’espressione di più del 50% di PDL-1, sarebbe una candidata ideale per un’immunoterapia anti-PD1 o anti PDL-1.
I farmaci approvati a tal proposito sono diversi. Tra di essi c´è il Pembrolizumab (nome commerciale Keytruda) approvato, tra gli altri casi, in monoterapia per il trattamento del tumore al polmone non a piccole cellule (incluso adenocarcinoma) localmente avanzato o metastatico, la cui espressione di PD-L1 sia ≥ 1 % e che hanno ricevuto almeno un precedente trattamento chemioterapico.
Questo è quanto riportato dall´Agenzia Europea per i medicinali. Qui al link può leggere il documento EMA.
Qui invece le lascio un link inerente ad uno studio clinico per pazienti con mutazione KRAS G12C attivo all´ospedale San Raffaele di Milano (responsabile Dr. Stefano Cascinu).
La invito a parlare di queste opzioni (che a mio avviso sono ancora disponibili per sua madre) con il suo oncologo. In alternativa le suggerisco di ascoltare un secondo parere.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa
Virginia Castiglia
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