IPILIMUMAB
IPILIMUMAB (Yervoy ®) | |
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Ultimo aggiornamento: 16/08/2019 | |
Nome commerciale | YERVOY ® |
Compagnia farmaceutica produttrice | Bristol-Meyer-Squibb |
Indicazione approvata dal SSN | L’ipilimumab è indicato per il trattamento del melanoma avanzato (non resecabile o metastatico) e nel carcinoma a cellule renali, in associazione al Nivolumab. |
Caratteristiche chimico-farmacologiche | È un anticorpo monoclonale IgG1κ interamente umano. |
Meccanismo d’azione | Il CTLA-4 è un recettore proteico di membrana espresso dai linfociti T citotossici. Quando ligandi come B7-1 o B7-2 (espressi da altre cellule immunitarie) interagiscono con il CTLA-4 sui linfociti T citotossici, questi ultimi vengono inibiti. L’ipilimumab è stato progettato per legare il CTLA-4: questo legame impedisce l’interazione tra CTLA-4 e i suoi ligandi, quindi blocca la segnalazione inibitoria sui linfociti T citotossici. Questi, quindi, possono liberamente proliferare ed infiltrare i tumori dove sono in grado di aggredire le cellule tumorali. L’ipilimumab quindi potenzia il sistema immunitario contro i tumori con un meccanismo indiretto: frena dall’esterno il segnale di inibizione mediato dal CTLA-4 sui linfociti. |
Modalità di somministrazione | Il regime di induzione raccomandato per l’ipimilumab è 3 mg/kg e.v. somministrati in 90 minuti, ogni 3 settimane, per un totale di 4 dosi. |
Attività antitumorale riconosciuta | Trattamento del carcinoma renale avanzato (in associazione al Nivolumab) e nel melanoma avanzato dell’adulto (indicazione approvata dalla FDA americana, l'‘EMA europea, e dalla nostra AIFA). Oggi l’ipilimumab è sottoposto a sperimentazione clinica per testarne l’efficacia sul carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), sul tumore del polmone a piccole cellule (SCLC) e sul carcinoma della prostata. |
Attività antitumorale (cancro al polmone) | Evidenze da studi di fase I,II rendono pressochè certa l’attività del farmaco anche nel cancro al polmone, sia SCLC che NSCLC, soprattutto se dato in combinazione al Nivolumab. Particolarmente, gli sviluppi dello studio CheckMate 227 sembrano delineare una forte efficacia della combinazione Nivolumab + Ipilimumab nella prima linea di trattamento dei pazienti con NSCLC con TMB ≥10 mutazioni/Mb. |
Indicazioni cliniche cancro del polmone | I dati disponibili sono sufficienti per delineare delle precise indicazioni cliniche del IPILIMUMAB e della sua combinazione con NIVOLUMAB, nel cancro del polmone . Attualmente (16/8/19), ben 47 studi clinici sull'Ipilumab stanno attivamente reclutando pazienti con cancro del polmone (censimento NIH), mentre vi sono già 34 pubblicazioni scientifiche sull’argomento (PubMed). In uno studio pubblicato in giugno 2016 su Lancet Oncology, il CheckMate 032, sono state riportate risposte obiettive “durature e profili di tossicità accettabili” nelle terza linea di trattamento di pazienti con SCLC. |
Effetti tossici e collaterali | I singoli effetti indesiderati più comuni, rilevati in oltre il 10 % dei pazienti, sono diarrea, eruzione cutanea, prurito, affaticamento, nausea, vomito, perdita di appetito e dolori addominali. |
Nostri articoli | 1. CheckMate-227 trial: un altro duro colpo alla chemioterapia; 2. Tripletta di aprile del NEJM. Terzo studio: Nivo più Ipilimumab. |
Letture consigliate | Nivolumab e ipilimumab in prima linea aumentano risposta obiettiva del 57% |